Un uomo, solo con se stesso, le sue idee, la sua sensibilità verso la natura e una passione morbosa per la vigna. Quasi un unicum in Champagne, nelle sue parcelle, oltre a una conduzione rigorosissima che supera i concetti della biodinamica, non si cima, si procede alla legatura e non si taglia l’erba per mantenere il più stretto rapporto tra piante, suolo e interazione di diverse specie vegetali, insetti e altri elementi vitali. La sua piccola cantina è uno scrigno di botti e tonneaux, dove tutto fermenta su lieviti del luogo e sosta lungamente sulle fecce fini.